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Rinascimento a Firenze

Ultimo Aggiornamento: 13/03/2009 07:35
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Sesso: Maschile
13/03/2009 07:35

Il Rinascimento

Mentre a Firenze era in atto un straordinario rinnovamento artistico, architettonico e letterario che passò alla storia come Rinasciemnto, le vicende politiche e militari non erano delle migliori. Nel 1424 la città aveva subito uan dura sconfitta nella battaglia di Zagarolo e il peso della guerra, sommato alla febbrile attività edilizia per completare la straordinaria cupola del Duomo, rese necessaria l'imposizione di nuove tasse. Nel 1427 la Signoria impose il "catasto", il primo tentativo di equità fiscale della storia moderna, che tassava le famiglie in base alle stime della loro ricchezza, attingendo per la prima volta dove il denaro era veramente concentratoe cioè nelle mani di quelle famiglie di mercanti e banchieri che padroneggiavano anche l'attività politica. I registri del catasto sono una straordinaria fotografia della Firenze dell'epoca. La famiglia più ricca era quella degli Strozzi, ma, molto più defilato, stava sorgendo un nuovo astro, quello dei Medici, venuti durante il XIV secolo dalle terre del Mugello.

Il popolo, escluso dal governo, tentò varie volte di abbattere l'oligarchia, finché si alleò alla famiglia Medici. Nel 1433 Cosimo, capo della famiglia, fu esiliato; l'anno seguente però i suoi sostenitori ottennero il priorato e Cosimo fu richiamato a Firenze. Il suo ritorno segnò la fine del governo oligarchico e l'inizio della Signoria dei Medici.

Cosimo de' Medici (1434-1464) conservò le forme esteriori della repubblica, però ottenne dal popolo la "balìa degli squittìni", vale a dire il potere di decidere i nomi dei candidati agli uffici del Comune. In tal modo, pur essendo da un punto di vista formale nulla di più di un privato cittadino, Cosimo di fatto mantenne il governo della città. Stipulando alcune alleanze, Cosimo riuscì ad evitare che Milano o Venezia assumessero il predominio nell'Italia settentrionale ed a consolidare il dominio di Firenze in Toscana.

La Repubblica di Lucca fu l'unico Comune-Città-Stato che non si sottomise mai a Firenze, rimase sempre indipendente e sovrana. Accettò solo di annettersi al Granducato di Toscana nel 1800 e poi al Regno d'Italia.

Il primo periodo del dominio dei Medici finì con il ritorno di un governo repubblicano, influenzato dagli insegnamenti del radicale priore Domenicano Girolamo Savonarola (che fu giustiziato nel 1498 e che prima di morire lasciò un trattato sul governo di Firenze), nelle cui parole si ritrovano spesso argomenti che saranno oggetto di controversie religiose dei secoli seguenti.

Un altro personaggio di acutezza inusuale fu Niccolò Machiavelli, le cui indicazioni per il governo di Firenze da parte di una figura forte sono spesso lette come una legittimazione delle tortuosità e anche degli abusi dei politici. Il 16 maggio 1527 i fiorentini estromisero nuovamente i Medici - riportati al potere dagli spagnoli nel 1512 - e ristabilirono una repubblica

Rimessi al loro posto per la seconda volta nel 1530, con il sostegno sia dell'Imperatore sia del Papa, i Medici diventarono nel 1537 duchi ereditari di Firenze, e nel 1569 granduchi di Toscana, regnando per due secoli.

Fonte: wikipedia


http://www.aquilabianca.org
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