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Compagnia dell'Aquila Bianca

Battaglia di Bannockburn 23/24 Giugno 1314

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    Ashmadaeva
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    00 08/07/2008 18:40
    La Battaglia di Bannockburn (23 giugno, 1314 – 24 giugno, 1314) fu una significativa vittoria scozzese nella guerra d'indipendenza scozzese.

    Nel 1306 Robert Bruce, un nobile con diritti dinastici sul trono di Scozia, diede il via a una rivolta per riconquistare l'indipendenza scozzese, approfittando della debolezza del re inglese Edoardo II, da pochi anni succeduto al padre Edoardo I. Bruce iniziò con azioni di guerriglia contro le guarnigioni inglesi sparse per la Scozia, per poi, ottenuta l'incoronazione a Scone, iniziare ad occupare numerose città e castelli, giungendo ad occupare Edimburgo nel 1310. Nel 1314 Edoardo decise di intervenire, mentre Bruce assediava il castello di Stirling, e radunò un grande esercito nel Northumberland. Ma molti nobili inglesi rifiutarono di partecipare e inviarono solo piccoli contingenti, privando Edoardo II di forze di cavalleria, ma soprattutto di preziosi consiglieri. Con un esercito comunque imponente avanzò verso Stirling lungo un'antica strada romana.

    Inglesi: 2000 cavalieri pesanti, 15000 fanti, 10000 arcieri

    Scozzesi: 500 cavalieri leggeri, 6000 picchieri delle highlands, 2000 uomini delle highlands

    Edoardo quando si trovò di fronte l'esercito scozzese diviso in quattro formazioni di picchieri (schiltrons) decise di effettuare una manovra aggirante sulla sinistra. Il governatore di Stirling gli aveva consigliato di non accettare lo scontro in quella zona paludosa, che favoriva la fanteria scozzese contro la cavalleria inglese, ma il re ritenne disonorevole ritirarsi davanti al nemico e decise di dare battaglia. Diede alla cavalleria il compito principale e relegando arcieri e fanti a un ruolo estremamente secondario. Questo si rivelerà un errore molto importante perché le compatte formazioni scozzesi erano impenetrabili agli assalti della cavalleria, ma molto vulnerabili al tiro degli arcieri. Intanto una parte della cavalleria inglese (800 uomini) attaccò il centro scozzese ma questo attacco, per la rivalità tra i comandanti e per il mancato appoggio della fanteria fu respinto con gravi perdite e uno dei comandanti, il conte di Hereford rimase ucciso dallo stesso Bruce. Intanto un altro reparto di cavalleria inglese stava effettuando l'aggiramento, e provava a raggiunger Stirling, Bruce per prevenire questa mossa aveva schierato una divisione di circa 1500 fanti guidata dal conte di Moray, i cavalieri inglesi caricarono furiosamente i picchieri ma anche stavolta non riuscirono a romperne la formazione. Alla sera il morale degli inglesi era a terra, e Edoardo decise di attraversare il fiume Bannockburn per piantare l'accampamento. Fu una pessima scelta perché attraversare il letto paludoso del fiume si rivelò molto difficile e faticoso e servirono addirittura delle tavole su cui far camminare i cavalli. Ma Bruce era molto meno fiducioso di quanto si potesse immaginare, infatti era propenso a ritirarsi soddisfatto del successo ottenuto a non rischiare tutti i vantaggi ottenuti in un altro scontro il giorno successivo, ma quando seppe dello scoraggiamento nel campo inglese decise di accettare battaglia anche il giorno dopo. Gli inglesi provarono ancora a caricare i picchieri scozzesi, ma nel terreno paludoso e su un fronte troppo ristretto i cavalli non potevano accelerare e gli scozzesi ancora una volta non ebbero alcuna difficoltà a respingere l'attacco. Edoardo II decise finalmente di far intervenire gli arcieri in supporto alla cavalleria, e questi riuscirono a infliggere gravi perdite alle compatte formazioni scozzesi, ma erano stati schierati in posizione troppo scoperta e Bruce ordinò alla sua cavalleria leggera di caricarli. Gli arcieri, privi di armi con cui difendersi furono spazzati via. A questo punto Edoardo capì che la battaglia era perduta e fuggì, tra gli inglesi fu il panico più totale e, essendo bloccati davanti dagli scozzesi e dietro dagli acquitrini molti di loro vennero massacrati. Gli inglesi persero in tutto 700 cavalieri e varie migliaia di fanti; si dice, ma è una cifra assurda, che gli scozzesi persero un solo uomo.

    Con Bannockburn, Robert Bruce ottenne il suo riconoscimento come re di Scozia di fronte anche al resto del mondo. La guerra proseguì per altri nove anni finché Edoardo II fu costretto a riconoscere l'indipendenza scozzese. Tuttavia forse più importanti furono le conseguenze sull'evoluzione delle tattiche militari. A Bannockburn si capì che la cavalleria non poteva spezzare le formazioni compatte di fanteria, una lezione che gli inglesi appresero e sfruttarono con successo durante la guerra dei cent’anni. Per tre secoli i campi di battaglia europei furono dominati da formazioni molto simili agli schiltrons scozzesi: i quadrati di picchieri degli svizzeri e dei lanzichenecchi.

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    Wulfgardr
    Post: 11
    Età: 52
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    00 04/09/2008 13:06
    Bannockburn è di pochissimo posteriore ad un'altra rovinosa sconfitta del fiore della cavalleria contro i fanti. SI tratta della battaglia di Courtrai (11 luglio 1302), in cui i francesi (cavalleria pesante) furono sconfitti da una fanteria fiamminga ben organizzata, ed armata di un'arma lunga chiamata "godendag" ("buongiorno").
    Senza dubbio l'introduzione di fanteria compatta con armi lunghe ha decretato la fine della cavalleria molto più che le armi da fuoco, come comunemente si dice.
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    Ulfgarðr Varðarson Nordenvakt "Svartormr"
    Reggente di Danimarca, Jarl di Jutland, Conte di Sigtuna
    Comandante e Capitano della Sacra Guardia

    This war, it still goes on, and forever and ever I will return.
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    Ashmadaeva
    Post: 952
    Sesso: Maschile
    00 04/09/2008 13:09
    Le armi lunghe non arano trattate già dai persiani?

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    axia.
    Post: 12
    Città: TARANTO
    Età: 37
    Sesso: Maschile
    00 04/09/2008 16:02
    piu che dai persiani dai macedoni..le loro falangi erano formidabili peccato pero che necessitavano sempre di un campo aperto e ragionevolmente pianeggiante per non minarne la compattezza..e se non ben protette soffrivano contro le truppe leggere ed il tiro nemico..e necessitavano di un intenso addestramento..questi motivi uniti ad altri ne hanno fatto cessare l'uso fino al 1300 circa quando si sono ricominciate a vedere in giro fanterie ben addestrate..ovvio ho fatto un esxcursus molto alla leggera in realta ci sarebbe molto da dire in materia..
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    Wulfgardr
    Post: 11
    Età: 52
    Sesso: Maschile
    00 05/09/2008 08:54
    L'unica forma di arma lunga di un certo livello è proprio la sarissa macedone. I problemi di uso li ha elencati axia (quella fu la ragione per cui l'imbattibile phalanx fu distrutta dalle legioni romane: flessibilità).

    Nel medioevo le armi "lunghe" vengono riutilizzate soltanto quando iniziano a vedersi di nuovo dei sistemi di addestramento. Normalmente si parla di 1300 ma in realtà le armi in asta sono in uso dal IX secolo: sappiamo dalle saghe che i vichinghi usavano una forma di alabarda, ma non è mai stata ritrovata; i sassoni usavano per certo una forma primitiva del bill (la roncola in asta). Il punto è che la cavalleria invece non viene usata come arma principale fino all'avvento dei Normanni - come sapete in Oriente la situazione è leggermente diversa, dato l'abbondante uso di catafratti e clibanari da parte dei sassanidi e dei bizantini. Di conseguenza l'impiego delle armi lunghe non viene, come dire, evidenziato. Vi faccio notare che lance, asce a due mani a manico lungo, roncole e simili erano armi normali per la fanteria nei "secoli bui". All'epoca la spada aveva ancora un perchè in battaglia, e quindi usare armi che garantivano la possibilità di colpire il nemico restando dietro un muro di scudi era un vantaggio notevole.

    Nel 1200 le fanterie comunali erano addestrate ad usare armi in asta, e per quanto ne so gli schiltron scozzesi sono antecedenti al 1200 (di sicuro si ritrovano nel 1100, almeno nella parte finale, quindi da NON storico posso usare il cervello e presumere che fossero noti ed usati da almeno una cinquantina d'anni).

    L'uso di formazioni di alabardieri prima e picchieri poi invece è una consuetudine dal 1300, partita all'inizio da paesi privi di una tradizione "cavalleresca" ed invece dotati di molto senso pratico. Alla fine del 1300 alabardieri e picchieri fanno strage di cavalleria, e dal 1400 l'epoca d'oro dei cavalieri è tramontata - in Italia perdurerà almeno un secolo in più.

    Però va notato che in realtà la cavalleria non scomparirà dal campo di battaglia fino al 1939 d.C., quindi più che di una sparizione io parlerei di un lento declino e di una ripresa definitiva da parte della fanteria del ruolo di "regina dei campi di battaglia".

    "Siine orgoglioso: la fanteria mobile ha fatto di me l'uomo che sono ora" (Starship Troopers).
    [Modificato da Wulfgardr 05/09/2008 08:57]
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