Omar Kayyam

"Poichè null'altro che vacuo ventoci resta di ogni cosa che esiste,poichè difetto e sconfitta colgono al fine ogni cosa,considera bene: ogni cosa che è, è in realtà nulla;medita bene: pgni cosa che è nulla, è in realtà tutto."

(Omar Kayyam, Robaiyyat, XI-XII Secolo)

ma un modo meno contorto per dare addosso al mondo materiale e ricordare che conta solo il mondo dello spirito no eh? :P

Pask, che nella comunicazione predilige la chiarezza.

paskal007r, 30/12/2008 14.55:

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ma un modo meno contorto per dare addosso al mondo materiale e ricordare che conta solo il mondo dello spirito no eh? :P

Pask, che nella comunicazione predilige la chiarezza.

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Caro Pasquale,

stiamo parlando di concetti del XII secolo. Prova a riscrivere la Divina Commedia con una comunicazione diversa.

Eccezionale. Non l'avevo mai sentita. E colgo, in maniera molto velata, elementi di contatto con la dottrina catara. L'essenza immanente di un mondo destinato al disfacimento e alla corruzione, a cui si contrappone un piano trascendente di natura diversa ma differente esito.
Secoli dopo Schopenhauer avrebbe detto che il mondo terreno è illusione, e dietro al velo di Maya v'era da scoprire tutta l'essenza di quelli che Kant chiamava noumeni. L'Oriente è stato patria della speculazione filosofica sul dualismo della condizione umana, contrapposta tra la mortalità del corpo e l'immortalità dell'anima. Questa frase ne è saggio eccellente. Non a caso gli scacchi trovano i natali in Oriente.