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Regno di Napoli

Ultimo Aggiornamento: 29/06/2008 18:51
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Sesso: Maschile
29/06/2008 18:51

Regno di Napoli nel periodo Angioino


L'erede di Roberto, Giovanna I di Napoli, aveva sposato Andrea d'Ungheria, duca di Calabria, fratello del re d'Ungheria Luigi I, discendenti entrambi dagli angioini partenopei (Carlo II). A seguito di una misteriosa congiura Andrea fu ucciso. Per vendicarne la morte il 3 novembre 1347 il re d'Ungheria scese in Italia, con l'intenzione di spodestare Giovanna I di Napoli. Benché il sovrano ungherese più volte avesse preteso dalla Santa Sede la deposizione di Giovanna I, il governo pontificio, risiedente allora ad Avignone e politicamente legato alla dinastia francese, confermò sempre il titolo di Giovanna nonostante le spedizioni militari che il re d'Ungheria intraprese in Italia. La regina di Napoli, da parte sua, prima di una discendenza uterina, adottò come figlio ed erede al trono Carlo di Durazzo (nipote di Luigi I d'Ungheria), finché anche Napoli non fu direttamente coinvolta negli scontri politici e dinastici che seguirono lo Scisma d'Occidente: a corte e in città si contrapposero direttamente un partito filofrancese e un partito locale, il primo schierato a favore dell'antipapa Clemente VII e capeggiato dalla regina Giovanna I, il secondo a favore del papa napoletano Urbano VI che trovò il sostegno di Carlo di Durazzo.

L'Europa nel 1360Giovanna privò allora Carlo di Durazzo dei diritti di successione in favore di Luigi I d'Angiò, fratello del re di Francia, incoronato re di Napoli (rex Siciliae) da Clemente VII nel 1381. Egli, alla morte di Giovanna I, scese però inutilmente in Italia contro Carlo di Durazzo, e qui morì nel 1384. Carlo restò unico sovrano, e lasciò Napoli ai figli Ladislao e Giovanna per recarsi quindi in Ungheria, a rivendicare il trono: nel regno transalpino venne assassinato in una congiura.

Prima che i due eredi Ladislao e Giovanna raggiungessero la maturità, la città campana cadde in mano al figlio di Luigi I d'Angiò, Luigi II, incoronato re da Clemente VII il 1° novembre 1389. La nobiltà locale osteggiò il nuovo sovrano e nel 1399 Ladislao I poté rivendicare militarmente i suoi diritti al trono sconfiggendo il re francese. Il nuovo re seppe restaurare l'egemonia napoletana nell'Italia meridionale intervenendo direttamente nei conflitti di tutta la penisola: nel 1408, chiamato da papa Innocenzo VII per sedare le rivolte ghibelline nella capitale pontificia, occupava buona parte del Lazio e dell'Umbria ottenendo l'amministrazione della provincia di Campagna e Marittima e occupando poi Roma e Perugia sotto il pontificato di Gregorio XII. Nel 1414, dopo aver sconfitto definitivamente Luigi II d'Angiò, ultimo sovrano a capo di una lega organizzata dall'antipapa Alessandro V e volta ad arginare l'espansionismo partenopeo, il re di Napoli giungeva alle porte di Firenze. Con la sua morte tuttavia non vi furono successori a continuare le sue imprese, e i confini del regno tornarono entro il perimetro storico; la sorella di Ladislao però, Giovanna II di Napoli, alla fine dello scisma d'Occidente, ottenne il riconoscimento definitivo dalla Santa Sede del titolo regale per la sua famiglia.

Succeduta a Ladislao nel 1414 la sorella Giovanna, il 10 agosto 1415 ella sposò Giacomo II di Borbone: dopo che il marito tentò di acquisire personalmente il titolo regale, una rivolta nel 1418 lo costrinse a tornare in Francia dove si ritirò in un monastero francescano. Giovanna nel 1419 era la sola regina, ma le mire espansionistiche nel napoletano degli angioini di Francia non cessarono. Papa Martino V chiamò in Italia Luigi III d'Angiò contro Giovanna che non voleva riconoscere i diritti fiscali dello Stato Pontificio sul regno di Napoli. La minaccia francese perciò avvicinò il regno di Napoli alla corte aragonese, tanto che la regina adottò Alfonso V d'Aragona come suo figlio ed erede finché Napoli fu sotto l'assedio dalle truppe di Luigi III. Allorché gli aragonesi liberarono la città nel 1423, occupando il regno e scongiurando la minaccia francese, i rapporti con la corte locale non furono facili, tanto che Giovanna, cacciato Alfonso V, alla sua morte lasciò in eredità al fratello di Luigi III Renato d'Angiò il regno


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